È trascorso parecchio tempo dall´inizio di questi lavori; non saprei dire se dilatato o ristretto dall´addensarsi di eventi e dati, valutazioni e qualche vera e propria scoperta.
Mi riferisco con il termine tempo al metabolizzare e trasformare sia la lettura che l´esposizione di episodi e diagrammi sotto una sorta di dilatazione continua di esigenze e prospettive tecniche, tale da consentire tutt´al più un adattamento quasi incessante, ma di certo non una regola né un impianto stabili e definitivi.
Perciò non sorprendano ripetizioni o virate modalità di presentazione, che oggi più che mai sarebbe impossibile evitare, accumulandosi le direzioni delle ricerca e le liste d´attesa più svariate, sia di argomenti che di modalità. Occorrerà aprire nuove porte e nuove finestre, per consentire a chi legge - ma anche a chi scrive - di comprendere il senso intrinseco di certa realtà; una realtà che al momento mi adopero per schedare in modo aperto e ri-percorribile nel tempo, ma che proprio per questo finisce con l´assorbire la maggior parte delle risorse operative.
Ho aperto così un nuovo spazio ed un nuovo capitolo, nell´ambito dell´Astrologia, intestato ai terremoti. Vorrei a questo punto chiarire un concetto, forse il primo e più controverso, ma ai miei occhi altrettanto privo di significato, se non quale espressione di interessi di parte, più che della vera conoscenza: se i terremoti si possano prevedere o meno sarà sempre un grosso problema, sia prima che dopo averlo risolto. Non nutro dubbi sulla possibilità in sé, se si possono prevedere numeri estratti dal cilindro di una Roulette - nonostante il diniego di Einstein - si potranno prevedere anche i terremoti.
Ciò che ritengo si debba cercare veramente è, innanzitutto, comprenderli, poiché è proprio questa comprensione che manca.
Immagino tra le altre cose che si debba collegare la distribuzione energetica nella litosfera a certi canoni introdotti da Becker-Hagens e a concezioni parallele, che conducono a rappresentazioni di una Griglia composita, derivante dalle proiezioni sulla superfice della Terra di intersezioni dei solidi - virtualmente insiti in ogni struttura vitale - indicati da Platone e di insegnamento Pitagorico, ripreso poi dallo stesso Keplero.
I solidi platonici - inscritti in sfere concentriche - utilizzano una sola delle prime tre figure piane della geometria: il triangolo equilatero, il quadrato e il pentagono regolare, capostipiti delle tre famiglie degli Aspetti astrologici.
Platone enunciò nel «Timeo» la relazione basilare tra i cinque solidi regolari ed i quattro elementi di Empedocle: Fuoco, Aria, Acqua, Terra, al di là dei quali sta il quinto, o quintessenza:
- Il tetraedro esprime la forma del fuoco.
- L'ottaedro la forma dell'aria.
- L'icosaedro la forma dell'acqua.
- Il cubo la forma della terra.
- Quinta espressione è il dodecaedro: rappresenta il fattore creativo che permea l'Universo
Keplero rivelò che le proporzioni dei cinque solidi platonici separano le sei orbite dei pianeti:
“la sfera di Satumo è divisa da quella di Giove da un cubo, quella di Giove da quella di Marte da un tetraedro, quella di Marte da quella della Terra da un dodecaedro, quella della Terra da quella di Venere da un icosaedro, quella di Venere da quella di Mercurio da ottaedro,”
(Johannes Kepler [1571-1630] : «Mysterium Cosmographicum» 1596)
[un´animazione realizzata presso il Planetario di Milano (7.3 Mb) rende bene l´idea]
Per la cronaca, Keplero praticava ed era un
sostenitore dichiarato dell´Astrologia.
“Ammonisco i teologi, i dottori, i filosofii e specialmente D. Philippus Feselius, a non respingere tutto indistintamente con il rigettare la superstizione in coloro che osservano le stelle, poiché in tal modo agiscono, senza rendersene conto, in contraddizione con la propria veste”
«Tertius interviens», subito sotto il titolo
Dalle mie parti si direbbe di non buttar via anche il bambino insieme ai panni sporchi.
Caratteri ed influenze planetarie dovrebbero poter essere riconducibili a ciascuna delle figure componenti, per affinità scalari di vario ordine, così come sono state poste in relazione divisioni e sub-divisioni delle frequenze nella scala musicale alle orbite dei pianeti (Pitagora e non solo).
Non trovo però il tempo per espandere la mia indagine anche in queste direzioni e predisporre gli strumenti per documentarla.
Le conoscenze ufficiali ad oggi non fanno che registrare, studiare e descrivere l´ultimo stadio degli eventi sismici, che è quello degli effetti, ma nonostante alcuni grandi esempi della ricerca di portata storica e relative prove contrarie, tende ed insiste a confonderli con le cause, negando a tutto spiano ogni possibilità contraria.

Bene, ho scelto il primo, il più grande ed eloquente dei terremoti registrati dalla nostra scienza (20º sec.), per illustrare e divulgare alcuni dei criteri espositivi adottati.
L´impianto che lo rappresenta contiene tutti gli ingredienti più maestosi, dai quali stabilire la magistrale influenza delle sfere del sistema solare su almeno uno dei suoi componenti: la Terra, in un determinato momento e luogo.
Per quanto scettici o di posizione contraria, è davvero difficile sottrarsi al peso dei vettori che mette in campo, sia dal punto di vista eliocentrico che geocentrico; né poteva essere diversamente con una Magnitudine di 9.5.
Per non dire del fascino impeccabile dei suoi argomenti, una volta acquisiti, ai quali si può opporre - secondo me - più che l´incredulità, solo un partito preso ad oltranza; ed a questo non v´è antidoto.
Mi propongo di utiizzarne le parti per illustrare ed introdurre finalmente alcuni princìpi interpretativi dei grafici che sviluppo nelle varie pagine, onde facilitare la lettura immediata anche degli altri.
l´impianto eliocentrico
È il più pratico da leggere, anche se non fornisce tutte le indicazioni utili e necessarie alla nostra indagine; le immagini sono ricavate dal pregevole pacchetto di simulazione SolarSystemStudio, utiizzando per maggiore efficacia le sfere in forma simbolica, non in dimensione realistica, mentre le orbite dovrebbero soddisfare le debite proporzioni: è prodotto a scopo scientifico-educativo ed usato nei planetarium.
Alle immagini ho sovrapposto i simboli astrologici di mia creazione ed alcuni accessori grafici del caso, linee in colori specifici, simboli ed etichette.
Le immagini possono contenere tutto il SS. (leggi Sistema Solare), con estrema riduzione dei pianeti interni a Giove, o solo questi ultimi con un effetto zoom che consenta secondo le necessità una buona acquisizione dei dettagli, inclusa la Luna.
In copertina il quadro globale è visibile alla sinistra, lo zoom apparirà sfiorando lo stesso con il cursore; uno zoom di maggiore proporzione appare sul lato destro, dove si vedono Terra, Luna e Nettuno in alto; la freccia rossa 3D indica l´epicentro sulla superfice terrestre. In ciascuno dei casi, sono visibili le orbite dei vari corpi e lo sfondo dovrebbe riprodurre le stelle in posizioni reali (possono essere alterate dalla grafica).
Se si eccettuano le dimensioni dei corpi orbitanti, che non dimensione naturale sarebbero ben poco osservabili, la visione d´insieme è abbastanza realistica da supportare le necessarie valutazioni delle posizioni orbitali in 3D (in effetti le relative declinazioni si possono osservare utilizzando il pacchetto interattivo, poiché nella più parte delle riproduzioni ho scelto una visione planimetrica).
E veniamo ai nostri diagrammi.
Benché non a tutti familiare ed altrettanto nota, la rappresentazione astrologica è tecnicamente anche più semplice, poiché risolve in partenza il problema delle distanze orbitali, riunendo tutti gli argomenti su di un unico circolo - che rappresenta l´eclittica: i pianeti che possiamo osservare in copertina su una doppia immagine, li possiamo rappresentare esattamente come in figura.
Le posizioni orbitali rispetto ad un punto interno al sistema infatti sono sempre rapportabili ad un criterio angolare, a prescindere da un loro percorso più o meno ellittico.
Nello schema presente l´equivalenza grafica dovrebbe essere facilmente apprezzabile, riconducendo i simboli planetari al corrispondente punto ideale su un dato cerchio, di cui il Sole è il centro.
Tale disposizione peraltro introduce e facilita la messa a fuoco di un principio fondamentale, chiave di volta dell´interpretazione astrologica di specifici influssi da parte della compagine planetaria su tutto il sistema: il principio delle relazioni angolari tra i vari corpi (o altri argomenti) ovverosia dei rapporti dinamici che si vengono a stabilire tra le parti, in relazione alle reciproche fasi orbitali, un po' come le ben note fasi Lunari, che regolano i rapporti mareali ed altri, fra il Sole ed il nostro satellite. E non si tratta solo di accentuazioni di tipo gravitativo, diciamolo subito, a loro volta espressione di leggi più sottili e non circoscritte alla materia densa: la ritmica dell´universo promana dal Suono, termine con il quale riassumo brevemente ogni principio vibratorio e ondulatorio, che non è ancora il momento di affrontare.
Quel che serve a questo primo approccio è l´evidenza prammatica ed indubitabile delle relazioni tra eventi sismici e planetari; alle formulazioni, come sempre, condurranno le stesse osservazioni, una volta ratificate.
È mia convinzione che l´emissione e trasmissione di energia da un corpo all´altro del sistema dipenda da un processo di risonanza, o da fattori ondulatori che investano lo spin nucleare della sostanza rocciosa e magmatica della litosfera, così come investe ogni tessuto e cellula vivente con effetti riscontrabili e riscontrati, con il risultato di orientare movimento di particelle e masse verso trasformazioni “intelligenti” e finalizzate. Le parole chiave sono accelerazione o propulsione rotazionale e rallentamento, che causano dilatazione e contrazione: l´attrazione per gravità c´entra meno di quanto si creda.
Natralmente si tratta di affermazioni che richiedono molto approfondimento e ben altro spazio (se non spazio-tempo); ma se così fosse, Keplero (cito solo lui per restare in tema) lo aveva capito, ma lo spiegava in termini di “anima”, un concetto non meno lontano dalla visione scientifica di quanto lo sia nella sua vera essenza - nonostante molte apparenze - da quella religiosa. D´altro canto sono tutti argomenti che la scienza continuerà a rifiutare fintanto che fuoriescono dai suoi canoni, che poi sono i suoi confini; ma intanto i terremoti continuano a prodursi, senza che nessun sismologo sia minimamente in grado di poterli prevedere, il che non ha mai impedito il boicottaggio di quelli che ci riescono.
I fenomeni e le stesse leggi gravitazionali applicate alla massa, risentono di riflesso dell´equilibrio intrinseco al principio vitale, ma la loro i nterazione è assai più limitata o circoscritta, rispetto a passaggi di energia che in qualche modo attraversano il cosmo; ritengo ormai inconfutabile che l´azione dei pianeti più lontani sia almeno pari a quella dei soli corpi presi in considerazione dai ricercatori, che si fermano a Giove e solo perché è enorme.
Nettuno si è dimostrato molto più pericoloso ed efficace, così come le angolazioni non considerate si dimostrano di un´efficacia istantanea in troppi casi e nel giro di una o due ore, non di settimane. L´ho documentato fin troppo.
Tali rapporti angolari si rivelano essenziali al prodursi di ogni genere di influsso energetico su ogni possibie campo ricevente o ricettivo; tanto da ritenere assai improbabile che qualcosa possa sottrarvisi. Essi denunciano in primis una delle lacune più frequenti nella ricerca dedicata, come pure nelle concezioni più diffuse, una limitazione con l´effetto di porre i paraocchi alla sperimentazione come ai possibili rilevamenti: l´aver identificato fin dai primi passi in modo esclusivo i cosiddetti allineamenti con le congiunzioni e le opposizioni planetarie (per lo più eliocentriche) precludendo la visione di altri aspetti angolari, come quelli di 90°, 45° e 135° - per dir solo della famiglia di Quadrato - che si rivelano decisivi in molte circostanze con maggiore o minor presenza di Opposizione, o anche nulla; si vedano ad es. alcuni casi emblematici nella Galleria A., tra il 15 ed il 18 Agosto 2011.
Lo stesso Keplero concepiva “armonie archetipe”, “radiazioni astrofisiche” e “misure di angoli conformi e non”; grandi saggi dell´antichità ce ne parlano, in modi più o meno ravvisabili a quelli attuali e non sono poche le conquiste del pensiero scientifico, che ri-scoprono antiche e profonde verità, contenute in parole semplici (e se ne riappropria come fossero sue ed esclusive).
Sulle possibili teorie, come ho detto, non è il momento di indugiare; tuttavia, a sostegno della mia affermazione prima, debbo citare un esempio che ho trovato rispondente ed illuminante fin dal primo approccio, che mi riservo di ripercorrere come tessera essenziale alla comprensione di certe leggi e verso il quale va accesa l´attenzione di chi intende addentrarsi:
STUDI E STRUMENTAZIONE PER LA RICEZIONE DI ONDE ACCELERATIVE E DECELERATIVE GRAVITAZIONALI TERRESTRI «Esperimenti sulla Interattività gravitazionale…». Vi si illustrano prove sperimentali: "parte di una prima serie… servite per stilare grafici giornalieri e mensili delle perturbazioni che costantemente colpiscono la terra, interagendo con la rotazione della medesima, innescando così l'Interazione Gravitocentrifuga”
“È una forza che tramite le transizioni rotazionali create dalle accelerazioni dei momenti angolari si propagano nell'etere e attraversano anche la materia come non esistesse. Come vedremo tale forza si genera ogni qualvolta delle masse vengono accelerate una relativamente all'altra. Qualsiasi oggetto (massa) in grado di ruotare attorno a sè stessa genera un momento angolare il quale interagisce in accelerazione con qualsiasi altro momento angolare generato da un'altra massa ruotante.
Se tale massa ruota ad una frequenza costante è soggetta all'interazione di altre masse ruotanti in accelerazione o in decelerazione” (pag. 13) e ancora: “Nello spazio la materia è trasparente alle Onde Gravitazionali. È indubbio che tale fenomeno come principio fisico è presente in tutto l'universo. Gli astri interagiscono tra di loro tramite le transizioni rotazionali dei propri momenti angolari (Interazione Gravitocentrifuga)”.
Un documento inviatomi personalmente dall´Autore - che ringrazio - varrà a stimolare la curiosità. Vorrei poterne sottoporre uno mio a seguire, collegando le presenze planetarie all´enunciato suesposto, il quale nella mia ottica potrebbe rivelarsi fondamentale.
Per quegli angoli tra punto e punto rispondenti a determinati criteri modulari - e perciò considerati significativi in astrologia - vengono quindi sottese delle corde, che ne distinguono il carattere, o diciamo la qualità di fase ciclica: negativa/positiva/mutante con i tre colori RGB e rispettivamente un tratteggio verticale, riga continua o tratteggio obliquo.
Nel caso in esame, ampiamente commentato fin dai primi passi (e non più riveduto, quindi forse dovrei…) è ricco di tre allineamenti per opposizione, del tutto speciali per almeno tre motivi:
- anzitutto sono disposti secondo una planimetria virtualmente esagonale;
- poi per essere scalari alle estremità, ovverosia raffrontare pianeti di orbita decrescente a pianeti di orbita decrescente: Plutone-Marte, Nettuno-Venere, Giove-Mercurio;
- infine per configurarsi in una disposizione spiraloide, che li raccorda idealmente nello spazio del SS!
Mentre quest´ultima caratteristica ho potuto evidenziarla solo nell´immagine di simulazione, le a ltre due appaiono assai chiaramente nel grafico soprastante (sfiora l´immagine), che aggiunge immediatamente un ulteriore ingrediente difficile da rilevare nello scenario simulato: una forte Quadratura di Marte al sistema Terra-Luna.
A questi si aggiungeranno altri Aspetti di famiglie diverse (che in genere tralascio per rendere agevole la lettura principale, ma che rivestono funzioni non di rado primarie), o ad un livello di maggiore densità, derivante da maggior tolleranza nella precisione angolare (clic sull´immagine) aumentando con l´intensità lo spessore delle tracce.
Algoritmi abbastanza sofisticati sperimentati da 25 anni, variano lo spessore delle tracce anche da un estremo all´altro, in ragione della differente potenza attribuita ai pianeti; si tratta di parametri presentati alla pag. che tratta le Orbite degli Aspetti e sono soggetti a messa a punto ai fini dello studio in corso. Informazioni specifiche sulla natura dei rapporti angolari si trovano alla pag. che introduce al Significato degli Aspetti.
l´impianto geocentrico
È quello ricorrente in Astrologia, seguendo gli stessi criteri, poiché qualunque punto ha un universo che gli ruota intorno - e non è certo una concezione medioevale - ma con una marcia in più: oltre ai pianeti, vengono indicati sullo stesso cerchio i 4 punti marcati dagli assi dell´orizzonte (Ascendente-Discendente o linea di alba-tramonto) e del meridiano (mezzogiorno o Medio Cielo, con il suo opposto) nonché loro derivati (suddivisione in 12 Case o campi ed Equidistanza Soli-Lunare dall´Ascendente).
Tralasciando la discussione sui segni zodiacali, che per ora ci interessa meno, la convenzione colloca sempre il grado Ascendente, ossia quello dell´eclittica che sorge all´orizzonte in un dato istante (A), a ore 9 del quadrante orario, facendolo ruotare in senso antiorario. Ne deriva che, tenendo fermo l´Ascendente, sarà il quadrante a ruotare in senso orario con tutte le sfere; così il Sole, che sorgerà nel punto mantenuto ad ore 9, salirà verso le 10, le 11… raggiungendo il mezzogiorno simbolicamente al punto di ore 12 ((M) = Medio Cielo), che equivale al Sud visto dal nostro emisfero.
Da lì al tramonto, o Discendente (Ovest = (D)) e alla mezzanotte (Imo Cielo, Nord = (I)), per poi risalire verso l´alba, completando il ciclo giornaliero.
Nella figura infatti esso occupa il Campo VIII, che corrisponde alle 19:11 del tempo di Greenwich (UTC) quindi le 16:11 ora locale.
Perché simbolicamente? Data l´inclinazione dell´asse terrestre e fissando l´Ascendente su una linea orizzontale come una livella, il meridiano di ogni punto della sfera terrestre tenderà ad oscillare in un senso e nell´altro secondo l´ora, la stagione e la latitudine: sarà perpendicolare all´orizzonte tanto più raramente quanto più ci si allontana dall´equatore. Per far valutare meglio tale effetto, ho elaborato la scansione di grado in grado del movimento Ascendente a Valdivia per l´intera giornata: poiché sono 359 pagg. in sequenza PDF, una ogni 4 minuti, da cui un file di 11+ MB, ne riporto anche un estratto di 16 pagg. intorno all´ora del sisma: 19.20 (537 kb).
Sfogliando il PDF in visione a pagina singola (non continua) con i tasti di freccia o Pag. avanti-indietro è facile osservare il processo descritto e la ripartizione delle Case (sec. Placidus), nonché il movimento di luminari, pianeti ed ESL.
È pure di estremo interesse osservare il variare degli Aspetti intorno a quel momento: lo si vede in un terzo documento (1225 Kb) con una scansione oraria dalle 18:15 alle 19:47, che riproducendo anche gli Aspetti illustra egregiamente il preciso configurarsi di una croce tra Marte-Ascendente e Giove-Medio Cielo con la precisione da parte di Giove dalle 19:03, poi di Marte (in Ariete, la sua sede) alle 19:11, con l´aggiunta solo allora del Sesquiquadrato di Venere in VIII all´Ascendente, un Aspetto di minore durata per la maggior precisione richiesta. Si perfeziona in quel minuto anche la Quadratura tra Mercurio in VIII e l´ESL; tra Venere e Mercurio si trova il Sole ed è Domenica.
Da tutto ciò si evince la specifica funzione di quell´orario, prima e dopo il quale le condizioni che possiamo ben definire cruciali si disperdono o, come dire, la mira va fuori fuoco. O sono tutti casi fortuiti?
la chiave di volta
Il fatto è che questi quattro cardini sono vitali nel definire lo spazio-tempo di ogni località: i due assi, con la loro inclinazione, si incontrano in un unico punto per ogni luogo - giusto come nella definizione di un mirino - che lo identifica in termini di coordinate.
Allorquando la loro rotazione si va ad allineameare - o si porta in Aspetto importante, soprattutto della tipologia di quadratura - con una delle parti orbitanti (non rammento di aver notato Aspetti tra i cardini e l´ESL) anche di Congiunzione ma soprattutto in aggressione di ASC e MC, specialmente in presenza di Aspetti di discordanza di fase tra detti corpi ed altri, vi sono i presupposti per lo scatto di un evento sismico.
Non che questo accada ogni volta: le circostanze sarebbero troppe ed il prossimo passo nella ricerca dovrebbe consistere per l´appunto nel tentar di individuare i criteri prioritari o selettivi; ma non potrei dire a tutt´oggi di avere schedato un evento verificatosi al fuori da tali premesse.
In breve, se esistono i presupposti astrali, l´orizzonte terrestre (leggi “gli assi”) in adeguamento, o sintonizzato come un´antenna di portata planetaria, fornirà il punto di accesso per la trasmissione ed il liberarsi delle forze in causa.
prima conclusione
Se sono stato chiaro fin qua, non dovrebbe essere difficile familiarizzare con gli estremi di uno schema oroscopico completo.
Il secondo grafico interno, che appare al passaggio del cursore è un´ultima raffinata ma complessa acquisizione, che consente di osservare contestualmente anche le posizioni eliocentriche, per farsi un´idea delle diverse concatenazioni di vari influssi, provenienti alla superfice terrestre sia dal sistema (esterno) che dal Sole: questo infatti - a mio vedere - trasmette al pianeta la sommatoria delle condizioni dinamiche di tutto l´entourage per come le riceve e metabolizza, svolgendo così la funzione di cuore pulsante del sistema.
Altri modelli integrativi, che qua non riproduco non essendo attinenti alla copertina (ma raggiungibili dalla pagina dedicata al sisma) metteranno in relazione le posizioni planetarie eliocentriche a quelle geocentriche tracciando i relativi Aspetti in un diagramma detto di sinastria fra due temi separati. L´unico neo, o insoluto, la presenza di ESL e Nodo Lunare nel tema eliocentrico: non ho modo di eliminarli dalle routines se non con un intervento fin troppo problematico su procedure nate anni addietro per altri scopi e in diverso linguaggio; aver potuto integrare un 2º grafico è stato già arduo, ma più facile. D´altro canto non saprei ancora quale uso farne o non farne, perciò per ora li lascio dove sono, pregando gli interessati di eventualmente ignorarli.
I temi sviluppati sin dall´inizio mostrano che nessuna delle due sorgenti può essere trascurata: da un lato la vastità dell´insieme fino alla periferia (SS), dall´altro il suo nucleo centrale (Sole) raggiungono imprescindibilmente la Terra. Il caso di Valdivia ne offre una grande riprova, componendosi su entrambi i versamti condizioni autonomamente sufficienti a rimarcare gli estremi di un terremoto.
Su quella che è la formazione eliocentrica non si possono certo avanzare dubbi; quando mi capita di leggere che diverse ricerche di sismologi non hanno trovato alcuna traccia di relazioni tra allineamenti planetari e terremoti non posso non chiedermi cosa e dove abbiano cercato! basterebbero questo, e quello minore ma non da poco, di Lorca l´11 Maggio scorso per fugare ogni falsa certezza (e lo avevo anche scritto e sottolineato con mesi di anticipo).
All´opera solo da qualche mese non faccio che collezionare prove in tal senso.
Quanto al punto di vista terrestre, Marte opposto di netto all´Ascendente e Semiquadrato a Venere in VIII con Sole e Mercurio; questo Quadrato all´ESL e Nettuno Semiquadrato al Nodo Lunare a quanto ho potuto rilevare fino ad ora sono fattori sufficenti e comunque non sono tutti: ad un gradino più addentro, Giove è opposto al Medio Cielo etc..
continua
Oltre ad indicazioni accessorie volte a facilitare la lettura degli oggetti, questa pagina conterrà i risultati di alcune riflessioni conclusive sulle nuove acquisizioni, o introduttive a sviluppi destinati ad approfondimento, come una pratica tavolozza alla quale aggiungere nozioni ed argomenti in decantazione, senza rischiare di tralaciarli o perderli per strada. Alcuni argomenti verranno poi spostati in sezioni dedicate.
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