un Omaggio al Prof. Richelmo Sassara
| (può essere parzialmente non leggibile con Mozilla Firefox;
ci rinuncio; l´artcolo comunque è ancora sotto revisione)
| Teorie Astro-Sismiche parallele
Per quanto riguarda me, sarebbe più corretto chiamarle nozioni, poiché di teorie è presto per argomentare; ma per il Prof. Sassara no, le sue teorie le aveva eccome:
«Sostengo che può costruirsi un apparecchio, per ora teoricamente definito, che segnala il momento ed il punto della terra (incentro) nel quale si verificherà un "forte terremoto", oppure un "vuoto d'aria" oppure "altro".
L'incentro del terremoto è ben individuato dal punto comune a tre piani dello spazio.
Il "forte terremoto" non si può evitare ma può essere preventivamente segnalato, mentre il pericolo di un "vuoto d'aria" si può evitare unitamente alla conseguente catastrofe aerea.
… l'aereo che incappa in un forte "vuoto d'aria" viene scagliato improvvisamente e deviato nella direzione alba-tramonto del luogo…»
Un ultimo ricercatore che ha operato in solitario, con il solo intento di svelare verità nascoste, per lo più osteggiate o comunque per loro natura poco abbordabili, ma forse proprio per questo utili indistintamente a tutto il genere umano.
Credo sia questo istinto a prevalere, facendo di ogni sforzo una sfida autoremunerante perché, per il resto, si è destinati a rimanere nell´ombra, quando va bene.
Pare quasi che gli elogi e la stima per la persona finiscano con l´adombrare la sua stessa ricerca, ponendola in secondo piano rispetto ad una personalità che era indubbiamente valevole.
E come si potrebbero violare certi misteri, se non con il cuore?
Le “Brave Persone” sono ancora più d´una su questo pianeta, ancorché sia riconosciuto tutto il privilegio di un siffatto attributo; non altrettante le conoscenze come quelle introdotte da questo studioso. Eppure, nonostante il titolo acccademico che lo pone ufficialmente al di sopra della nomea di “empirico” - sorte toccata al Bendandi, che almeno egli cita - l´aver posto in una nicchia quasi obsoleta i suoi sforzi con tutto il loro valore potenziale ha subordinato ogni velleità. E meno male che esiste la Internet, da cui mi è stato indicato solo due mesi fa da un corrispondente.
È fin troppo facile mettere da parte qualsiasi cosa che non presenti una “rigorosa e quantitativa dimostrazione fisica” e adeguate “prove sperimentali” (Prof. R. Console);
ma se nessuno vuol farsi carico di costruire e testare il dispositivo proposto dal Sassara, nonostante la straordinaria importanza di certe implicazioni, di risultati da discutere non ce ne saranno mai;
« Suggerisco infine la costruzione, per ora teoricamente, di un apparecchio che individua e predice il luogo e il tempo del grosso terremoto che si verificherà sulla terra; lo stesso apparecchio, opportunamente adattato potrebbe indicare il momento e il luogo dell'incidente aereo o "altro" onde evitarli.
L'apparecchio deve indicare la direzione contemporaneamente del Sole, della Luna e della accelerazione centripeta della Terra nel luogo in esame.
Se tendono ad essere complanari attenzione ! »
Che sia tanto costoso da costruire e “il gioco non valga la candela”?
e d´altra parte, quale dimostrazione fisica ci si può attendere in fatto di terremoti e quali prove - lasciando HAARP da parte -, per quanto concerne le relazioni astrofisiche, se non quelle prodotte dai sismi stessi? mentre “le stelle stanno a guardare”, possiamo simularne il moto con equazioni, riproducendo le condizioni spaziali e temporali di qualunque evento; ma chi le ricerca queste prove? solo chi è disposto a crederci, o è sospinto da impulsi cognitivi che stanno a monte del DNA; cioè a dire davvero in pochi.
Da che mondo è mondo, la scienza non ha fatto che difendere i propri confini, vale a dire limiti, dagli uomini di conoscenza, trincerandosi dietro il rigore spesso tendenzioso dei paradigmi accademici. Occultare le verità prime è uno dei capisaldi del potere costituito (e per lo più gli scienziati sono troppo condizionati dal loro genere di impegno per rendersene conto e ragione; fors´anche perché il collante tra scienza e politica che principalmente li interessa sta nei finanziamenti).
Tra le prime a far le spese di tale strategia, l´Astrologia, trasformata dapprima in superstizione poi, con la maggior diffusione della cultura e dell´informazione, in un vacuo gioco da salotto con il favore delle masse e del loro piccolo mercato; per essere infine bandita da quella mensa ufficiale di cui un tempo era regina.
Mi limiterò a far osservare che la stessa scienza medica, ove fosse lasciata in balìa di fiere e rubriche varie, andrebbe incontro ad ugual sorte, se non peggio.
Dei pochi che hanno tentato seriamente di rivalutarla, uno è stato indotto al suicidio, altri al rogo, in epoche più permissive; ma non vorrei ripetermi e non è spazio per un´arringa; intendo solo evidenziare quanto sia arduo ricondurre al suo rango la disciplina agli occhi dei ricercatori in qualsivoglia settore.
Lo spazio dedicato all´Uomo illustre e stimato scienziato, mi darà modo di accendere un nuovo riflettore sulla pista in comune, unendo due voci in contrappunto, per un rinnovato richiamo al mondo della conoscenza; e lo stimolo di porre a confronto e collegare alcuni suoi assunti con certe mie risultanze e conseguenti deduzioni, approfittando per sintetizzare alcuni aspetti sostanziali dei rilevamenti condotti fino ad oggi.
i terremoti vengono… dal cielo
seismic.astrotime.org espone documenti sufficenti ad avallare la tesi più ambìta: la relazione tra influenze astrali e movimenti di ogni sorta nella crosta terrestre; non mi sono occupato di fenomeni vulcanici solo perché la giornata è di 24 ore, ma non nutro dubbi sui possibili risultati.
La scienza ufficiale non vuol saperne, avendo chiuso i battenti a tutto l´universo degli influssi planetari che si spinga oltre alle leggi gravitazionali relative alle masse - un condizionale nel quale anche Sassara non poteva non incappare; spero di poter delineare il problema correttamente - ed anche in questo campo con enormi riserve di giudizio e nessuna flessibilità alla ricerca esterna.
Di conseguenza bisogna vieppiù arrangiarsi, contrapponendo dei fatti ad un rigetto dell´establishment che rasenta l´oscurantismo; presso il quale comunque - dovrebbe essere palese - non riesce a far breccia neppure un titolo universitario carico di riconoscimenti (per studi accademici pregressi).
Comunque sia, le mode ed i titoli durano fino a che non gira il vento; i fatti rimangono.
Non ho ancora formulato una teoria da contrapporre: la mia è da considerarsi solo istruttoria, dal momento che mi trovo fin troppo impegnato a raccogliere le agognate prove in quantità e di tipologia sufficente ad abbattere l´ufficializzata noncuranza, poiché considero questo il basamento per ogni presa di posizione ed anche iniziativa futura da parte di chi un giorno (esiste anche il futuro, sempre astrologicamente parlando) decidesse di inoltrarsi su questa strada.
Tengo a ribadire che i risutati non sono mancati, fin dai primi passi.
Sono convinto che le teorie vengano sempre dopo le intuizioni, e che le intuizioni giungano solo se il terreno mentale è fertile, cioè ispirato nella direzione adeguata e quantomeno fidente; dopodiché alla prova dei fatti è accettabile anche una sconfitta, ma in ogni caso è essenziale partire con il piede giusto.
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il Prof. Sassara
Gli scritti del Prof. Sassara e notizie sulla sua vita ed attività sono reperibili presso il sito richelmosassara.it, nonché presso earth-prints.org. Prenderò ora in esame quelle delle sue formulazioni che si rivelano più attinenti all´indagine corrente.
I MOVIMENTI DEI PIANETI E LA LORO INTERAZIONE CON FENOMENI TERRESTRI
È il titolo della brochure PDF contenente la maggior parte dei lavori pubblicati e recita tra l´altro:
 Sulle energie indotte sulla Terra dalla luna e dai pianeti del sistema solare.
Sulla accelerazione centripeta della Terra quale causa scatenante, unitamente
all'accelerazione lunare, di energie potenziali indotte sulla Terra (atmosfera compresa) dalla
luna e dai pianeti del sistema solare, anche durante anni di preparazione.

Sole, Luna e pianeti (Giove in particolare) quali masse concomitanti che determinano sulla
Terra i più “forti” terremoti nonché altri fenomeni energetici.
- I forti terremoti, gli improvvisi gravi incidenti aerei, le onde anomale nei mari nonché
altri fenomeni energetici, compresi quelli del tipo del cosiddetto “Triangolo delle
Bermuda”, sono causati dalla tensione elastica sulla Terra sia dalla massa della luna
che dalle masse dei pianeti, particolarmente nei periodi di tempo del loro
allineamento con il Sole e la Terra. Di particolare intensità l’azione del pianeta Giove.
- …omissis…
- Tabella dei “forti” terremoti (Md 6° Richter) avvenuti sulla Terra negli anni 1998-1999-2000-2001 in relazione alle congiunzioni ed opposizioni di Giove quale pianeta
dall’azione energetica più influente indotta sulla Terra.
Il princìpi sono chiari e per lo più condivisi; ma vi è subito quello che ritengo un confine da varcare: una certa supremazia di Giove all´interno del sistema solare mi fu anticipata una trentina di anni or sono da un Individuo capace di esplorare spazio e stelle attraverso viaggi interdimensionali - capacità di cui ho avuto prove dirette, ma che non intendo certo discutere in questa sede - per cui mi trova concorde a priori.
Nondimeno, ciò non sarebbe dovuto alla sua massa preponderante ma ad altri fattori, oggetto di indagini che mi pare siano tutt´ora aperte anche su altri fronti.
Comunque sia - ho solo preso a spunto l´argomento - quel che intendo premettere è che a mio avviso ed a seguito dei risultati documentali fin qua prodotti e ben visibili, Giove non rappresenta affatto la frontiera più avanzata in fatto di influenze planetarie - quale che ne sia la vera natura - come tale assunto lascerebbe intendere.
Sicuramente data la sua imponenza è stato preso in carico dalle ricerche precedenti la presente, come il più accreditato esponente di tali princìpi, adeguando la focale alla sua ampiezza orbitale ed escludendo, o riducendo di conseguenza quelle più lontane; e non sorprende che non abbia deluso.
Tuttavia i diagrammi e l´esperienza astrologica insegnano che gli influssi determinanti provengono in certo qual modo dal concorso più stabile o permanente di pianeti più esterni; della cui portanza (e questa è teoria personale) gli interni sarebbero significatori; in particolare per quanto riguarda Giove, specialmente da Nettuno, che a mio parere ultradecennale gli è diretto superiore e parente; o per meglio dire risiede al piano di sopra; qualcuno più sofisticato di me direbbe che appartiene all´ottava superiore..
So bene che quest´ultimo aforisma non offre alcun fondamento di ordine scientifico, ma poiché l´esperienza me lo conferma a più riprese e può supportare certa interpretazione, tanto vale enunciarlo; magari un giorno qualcuno lo formulerà in un modo più soddisfacente, o semplicemente ne prenderà atto.
Comunque si risolva, in fatto di sismi l´azione di Nettuno, soprattutto in combinazione a quella lunare si rivela assai più letale di quella gioviana e su questo c´è poco da dibattere, basta osservare i molteplici schemi con attenzione.
Si veda pure per primo il terremoto di Lorca, da me solo dato per certo - ma non su Roma - per quella strana data dell´11 Maggio 2011, in cui l´Opposizione Luna-Nettuno era imperativa, date le posizioni in cuspidi di Vergine e Pesci; ma anche quello ben più terribile di Sendai l´11 Marzo, in cui la Luna era al Quadrato di Nettuno (geocentrici), mentre Giove non aveva altro ruolo (eliocentrico) che per l´Opposizione a Saturno; dunque nessun tipo di allineamento che lo colleghi a Terra o Sole (M: 9.0!), per rispondere alla domanda posta dal Prof. Sassara, riportata a seguito.
È come non rammentare i più vicini a noi per tempo e distanze: uno in Piemonte il 25 Luglio, con una Luna in Quadrato a Mercurio. Rilevata a seguito di un comunicato dell´INGV, che citava un precedente terremoto storico nella stessa zona: Valle-Del-Pellice, Sabato, 02 Aprile 1808 (M:5.67), mi ha indotto a verificarlo e rispondere che in entrambi i casi comportava lo stesso Aspetto di Luna-Mercurio; e dopo averli esaminati, a paventarne uno successivo e forte alla quadratura simmetrica che si sarebbe presentata il 7 di Agosto.
Tutti i risultati confermano tale valenza inclusa detta previsione, verificata puntualmente in un terremoto con M:5.0 al Sud della Grecia. Saranno casi fortuiti? mmh…
se ne aggiunge anzi un altro fresco di giornata, la cui ora preavvisata [per Venerdì 21 Ott. 2011] era: 7:57:15 UTC Lun 90° Mer., riscontrata da un evento sismico alle 08:02:38 | M:6.0 Hokkaido, Japan. Più si allungano i tempi nel redigere questo stesso post e più prove si accodano, qualunque sia l´argomento in questione! qua a bbiamo addirittura la Luna nei pressi di Marte, Mercurio congiunto a Venere ed opposto all´Ascendente sul quale siede Giove; completano la serie il Quadrato di Saturno al Medio Cielo e quello del Sole alla ESL.
Quanto a Giove, la sua partecipazione era inesistente il 7 Agosto, laddove la figura maestra di Nettuno completava il triangolo in Quadrato alla Luna (come pure nel precedente); nel 1908 Giove risultava coinvolto da un leggero Quadrato a Nettuno e nient´altro, e comunque è interessante notare che la relazione Luna-Mercurio prevedeva anche in quel caso una doppia Quadratura simmetrica, con un argomento opposto a Mercurio: quella volta toccava all´Ascendente; una configurazione Luna-Mercurio-Nodo Lunare si è inoltre presentata come attiva il 19 Sett. in Iran (M: 4.5).
Giove, era fortemente presente il 25 Luglio, ma per la sua Opposizione all´Ascendente e Sesquiquadrato al Nodo Lunare, dunque nessun allineamento né relazione a Sole e Luna, eliocentrici o geocentrici; ma i sismi ci sono stati e del tutto coerenti. Noto invece certi suoi Aspetti ricorrenti della fam. di Trigono all´orizzonte e al meridiano nei primi due casi.
Era presente nel caso di Guatemala del 19 Set. (M: 5.1) - un intermezzo davvero speciale, verificatosi nel corso di aggiornamenti dei preavvisi orari, che mi ha portato ad analizzare un flusso di posizioni astrali fino a individuare una configurazione che non potevo non preconizzare, pur succintamente ed in sordina (vedi fine pagina).
Una perfezione dello schema approdata con estrema precisione ad un 2º terremoto M:4.5 (da scoprire a fine pagina, cliccando).
Anche in quei casi, lo noto ora, vale la doppia relazione di Quadratura Luna-Mercurio-Nodo, che qua sto richiamando; ma il ruolo di Giove, pur essendo com-primario in questo caso, è ben diverso da quello di allineamento: è opposto al Medio Cielo, assieme a Marte che è opposto all´Ascendente, combinazione paragonabile a un grimaldello.
Persino mentre scrivo riscontro un terremoto di cui ho postato l´ora il giorno prima: Mar. 18 Ott. 2011, ore 4:56:49 UTC Lun 90° Ura: le declinazioni molto vicine, Luna -1.448, Urano -0.767 avrebbero meritato un [+], ma anche questo è un articolo impegnativo, per il quale sto trascurando le novità da ormai tre giorni. L´orario non light time corrected sarebbe 4:57:18; l´evento è alle 5:05:05 con M: 6.0, per l´appunto sotto una Quadratura di Luna ad un pianeta lento (da non confondersi con un quarto di Luna).
DAGLI ALLINEAMENTI AGLI ASPETTI ANGOLARI
Tutto ciò - e sono solo gli ultimi esempi - sposta drasticamente la mira dai decantati-osteggiati allineamenti ad un orizzonte ben più vasto ed omnicomprensivo: quello delle relazioni angolari tra i pianeti, combinate a quello determinante delle loro relazioni con i quattro angoli che presenta la Terra ad ogni istante della sua rivoluzione giornaliera.
Il fatto è che non abbiamo solo luna nuova e luna piena, come non ci sono solo estate e inverno; vi sono quattro stagioni e dodici mesi che si alternano, ciascuno con delle specifiche inoppugnabili e rapporti armonici o disarmonici tra di loro, in funzione dalle reciproche distanze modulari.
Se l´insieme si risolve in un suono globale, le note si distinguono una dall´altra, come i colori dello spettro di luce e ciascuno assume un nome ed un carattere definito.
Perché non dovrebbe applicarsi lo stesso concetto agli spostamenti orbitali di ogni corpo celeste? a mio parere, può spiegarlo solo una pigra e protratta miopia.
Gli Aspetti planetari ne riproducono lati e spigoli, punti di unione e di separazione che incidono la loro forza sul flusso del respiro vitale che alimenta il sistema.
Non sarà un concetto scientifico, né esplicitamente matematico; ma la ricerca del particolare, del calcolo specifico, che conglobi un universo di cognizioni tutt´ora indefinite, oltre a non essere mio compito, potrebbe a tutta prima allontanare dal traguardo di una comprensione dell´insieme che è decisamente carente.
Si contano ormai da 50 a più di 100 eventi sismici al giorno e sono tutti da spiegare; non contano solo i grandi, almeno nel senso della ricerca di una teoria applicabile ad ogni singolo caso; poiché il principio è il medesimo, la meccanica non muta e i noviluni e pleniluni (già ipotesi azzardata, ma ritenuta plausibile) non bastano; e neppure gli allineamenti di Giove ed altri ancora più rari se presi singolarmente.
I diagrammi panoramici che ho (appena e faticosamente) abbozzato sono già là a rappresentarlo in modo trasparente, raggruppando sotto molteplici aspetti angolari-orbitali le varie sequenze di eventi.
La corrispondenza non è sempre totale, né potrebbe esserlo trattandosi di un tentativo di prima maniera; virtualmente ogni evento potrebbe corrispondere al culminare dell´Aspetto che lo introduce - se si trattasse di un singolo Aspetto - ed accadere entro diciamo 1° di tolleranza dal vertice della curva.
Ciò che si può ridurre ad un´ora circa in transiti di Luna, variabile in funzione del tipo di Aspetto di maggiore o minore ampiezza, assume però dimensioni assai diverse quando è applicato ai pianeti, e variabile a seconda del loro passo giornaliero, da parecchie ore addirittura a giornate intere consecutive.
Si assiste pertanto ( cfr. panoramiche) al conglobarsi di sequenze che a loro volta addensano sismi molto vicini, soggetti ad influssi comuni, ad altre di diversa caratura per cui è tanto complesso stabilirne le attribuzioni, quanto più le cause sono frammiste e non separabili.
Questa normale problematica non ci impedisce però di disporre di una visione organica e spesso talmente rispondente da apparire come una cartella clinica del momento. Credo che l´ideale sarebbe formulare tracciati che relazionino tra loro lorza e direzione dei singoli Aspetti, per ora sommati solo trasversalmente; sarebbero molti i fattori di cui tener conto, dal passo giornaliero alla differenza tra Aspetti entranti ed uscenti, la loro lato destrorso o sinistrorso alle posizioni ellittiche, per citarne alcuni.
Al momento tengo conto solo del rapporto di declinazione delle coppie di pianeti, che ho quantificato in modo sperimentale; ma non sembra determinante a fronte di dominanti superiori e c´è ancora tanta strada da percorrere.

Ove poi non interessasse spiegare i sismi al di là di un naturale avvicendarsi delle falde tettoniche - arroccandosi una volta per tutte tra le mura del proprio borgo - resterà sempre da capire come mai i preavvisi astrologici che pubblico tutti i giorni individuano molti sismi con una precisione che va oltre la casualità, e soprattutto il continuo innegabile ricorrere di relazioni geometriche ed orbitali che vedrebbe anche un cieco, pressoché avallate da centinaia di schede accumulatesi in alcuni mesi.
Il Prof. Sassara pone l´accento, concettuale e numerico, sulle differenze di moto all´interno di un´orbita ellittica, con annessi e connessi; è l´ellisse a stabilire quella polarità, che in un cerchio non avrebbe collocazione né senso, ma che è il principio della vita e delle pulsazioni energetiche e sottolineo: differenziate di fase in fase.
Quali e quante siano le fasi, ce lo insegna la geometria, ma anche la pratica: 12 mesi, 24 ore, 360 gradi e via dicendo; sono le relazioni modulari ed armoniche che ne derivano quelle che fanno testo. La formula a cui riferirsi è elementare: tante suddivisioni del cerchio (virtuale) danno luogo ad un ventaglio di modalità caratteriali distinte; e si intravvedono i solidi di Platone e Keplero come espressioni diverse di ritmica ed alternanze, associative e dissocianti, concentriche alla stessa realtà reggente,
Lo stesso studioso scrive al Direttore della rivista “Coelum-Astronomia”:
… gli antichi notavano fatti straordinari sulla terra nei periodi di tempo nei quali il Sole e Giove sorgevano o tramontavano contemporaneamente oppure il Sole sorgeva e Giove tramontava e viceversa.
Questa prima impressione, che riduce l´implicazione alle sole condizioni di opposizione e congiunzione, probabilmente finirà con il condizionare l´analisi e la conseguente ricerca.
E poi:
dai calcoli del mio studio … risulta che l'influenza energetica indotta dal pianeta Giove sulla terra è superiore alla somma delle influenze di tutti gli altri pianeti.
Niente da obiettare, in quanto a questioni gravitazionali; ma basterà?
La conseguente energia cinetica invece è trasformata in energia potenziale elastica che deforma ellitticamente la terra identicamente all'azione lunare durante il novilunio. Specialmente se esaltata dal contemporaneo perigeo. Analoga l'azione dell'opposizione di Giove.
Nulla l'azione di Giove sulla terra durante le quadrature.
Indubbio che si riferisca alle quadrature di Giove sotto il profilo eliocentrico; ma in tali casi la posizione del pianeta rispetto alla Terra non è a 90° nella prospettiva geocentrica, mentre la congiunzione ed opposizione sono identiche da tutti i punti di vista!
In tali casi quindi resta da stabilire quale dei due impianti: eliocentrico o geocentrico, abbia maggiore se non effettivo peso; del geocentrico pare occuparsi solo l´astrologia, ma non ho svolto un´indagine che mi permetta di confrontare i riscontri. D´altra parte per noi non sarebbe una posizione di quadratura alla Terra quella che concorre, bensì ad altre sfere, o, dal punto di vista terrestre al Sole stesso o agli angoli dell´orientamento terrestre.
L'azione degli altri singoli pianeti del sistema solare ritengo sia trascurabile rispetto a quella di Giove più evidenziabile.
L´essere più evidenziabile non avrà finito con l´escludere le altre? in fondo qua esprime una succinta, rapida opinione, ma non la dimostra minimamente.
In ogni caso gli istogrammi che egli allega partono dalle suddette premesse e non tengono conto di altri fattori che non siano quelli ormai scontati; di conseguenza la maggior parte dei dati probanti ne rimane tagliata fuori…
e conclude con un quesito:
I massimi terremoti nel mondo sono collegati sempre anche alle congiunzioni od opposizioni di Giove?
Che il punto interrogativo sia voluto - nonostante le reiterate certezze del Professore - o un errore di battitura (è sato conservato sia nelle versioni allegato6.doc che allegato6.pdf) la risposta dei rilevamenti che ho pubblicato è sicuramente NO!
Il terremoto di Lorca, di rilievo secolare, nonostante dichiarazioni da interviste varie e farragginose che nessun allineamento potesse provocare alcunché sulla crosta terrestre, si è verificato ad un´ora precisa, al culmine di un assetto che vedeva Giove Venere e Mercurio allineati al grado, ma rispetto alla Terra, cosa che ho declamato fino in fondo in più di un blog; è però essenziale accorgersi che scattato nell´istante in cui il grado occupato dai tre pianeti collimava con l´orizzonte del luogo ad ovest (Discendente) e non senza la presenza di una drastica opposizione Luna-Nettuno.
Sono tutti elementi che non si possono trascurare, come non si tralasciano i secondi e decimi nel definire un qualunque orario, non fosse altro per il fatto che sono ripetitivi.
Altri parametri angolari (di Urano e Plutone, ASC e MC) non più validi a Lorca, ma evidenziati negli articoli in cui prefissavo lo sguardo su Roma, hanno presenziato in seguito a sismi in luoghi diversi, in assetto simile e naturalmente in assenza dell´allineamento di cui sopra. Ne avremo prova ultima il 23 Ott 2011, proprio all´inizio di una tragica giornata, da me marcata come pericolosa la sera prima (vedi l´ultimo paragrafo aggiunto ed il diagramma nella galleria di Ottobre).
Eppure, quasi nessuno di tali argomenti è mai stato contemplato prima d´ora, neppure dai ricercatori più smaliziati e coraggiosi. Perché mai? per mancanza di una concezione oltreconfini, di una logica superiore, intendendo con questo termine quella espressa dai corpi celesti, considerati poco più che delle masse di materia sospese nello spazio, mentre rivestono la valenza come di tasti di un pianoforte o le corde di un´arpa (l´analogia più adatta sarebbe forse quella del cilindro di un carillon, se non temessi di scivolare nel prosaico): in una parola, vibrano frequenze, suoni, energia differenziata che genera risonanze.
L´attribuire la massima valenza a Giove, declassando tutto il resto del sistema in quanto ad influenze energetiche sulla Terra - e sul Sole - potrebbe contenere una contraddizione in termini: se il sistema è considerato un corpus unico, tutti i componenti eserciteranno la loro forza in concerto, facendo valere ogni singola presenza ed afflato nello stesso momento e con continuità. Ciò non toglie che Giove possa esercitare una maggiore attrazione, ma una concezione che non tenga conto della premessa di cui sopra, concentrandosi su argomenti preferenziali non potrà che rivelarsi a sua volta parziale e sbagliare il bersaglio.
Bendandi nella sua vena poetica si è avvicinato molto a tale musicalità, ma non ha potuto varcare del tutto la soglia della visione astrologica per attingere a piene mani al suo potenziale; ha preferito ipotizzare pianeti ignoti, risucchiato a sua volta dall´ostracismo scientifico alla tradizione, nonché dalla trappola delle formulazioni numeriche, che a mio avviso possono intervenire sempre e soltanto dopo che una concezione è validata.
A questo suo restare in bilico ho dedicato una pagina.
È tipico della mente scientifica quantificare tutto riconducendo ogni fenomeno a funzioni di calcolo e non lo ritengo certo sbagliato, né riduttivo; il problema è che forse non comprendiamo… il vero significato dei numeri, fondamento di tutto il creato.
Nonostante Galileo, continuiamo a comportarci da geocentrici come se gli avvenimenti straordinari che si verificano sulla terra dipendessero esclusivamente da cause terrestri. Al massimo teniamo presente soltanto che il sole, con la sua accelerazione agente sulla Terra (dell’ordine di 10-3 m/sec2) ci costringa a “rivoluzionare” alla velocità di circa 100.000 Km/h; ancora che la Luna con una accelerazione agente sulla terra (dell’ordine di 10-5 m/sec2) determini, assieme al Sole, le maree.
Trascuriamo però gli effetti delle maree massime di Giove, Saturno ed altri pianeti esterni che si verificano ogni sei mesi circa, nonché le maree degli altri pianeti interni che si verificano per periodi inferiori a sei mesi.
Eccellente premessa! tuttavia anche il Prof. Sassara ha trascurato alcuni degli ingredienti principali, ma non è certo una critica la mia; non si può fare ed abbracciare tutto in una volta. Credo però che, nonostante non si sia fatto alcun passo avanti in codesta direzione, sia giunta l´ora di rendersene conto.
Quanto al comportarci da geocentrici, sorprenderebbe il contrario.
Nel suo spontaneo entusiasmo, egli dà per scontato che si tratti di un varco ormai superato; personalmente sono convinto del contrario: una visione consapevole non può non accorgersi di quanto l´essere umano sia prigioniero di se stesso e dei propri confini territoriali. Basta guardarsi intorno per capire che quel che è vero per un certo dominio, si riproduce invariabilmente anche in tutti gli altri.
Mi sono proposto di evidenziare questi fattori, parti integranti dell´Astrologia perché senza tenerli ben presenti si potrà comprendere e prevenire ben poco; essi racchiudono tutti quegli ingredienti necessari e sufficenti a definire un trauma sismico, localizzando i punti sensibili dello spazio-tempo terreno.
Sarà poi compito di altri approfondire dettagli e concezioni teoriche del come e perché; se mi dedicassi a questo avrei saltato questo stadio di ricerca e pubblicazione, che invece è basilare, giacché fornisce informazioni e casistica diversamente non disponibili; e lo fa a grazie a degli algoritmi costruiti ad hoc, passo dopo passo.
Tornando ad es. al caso odierno delle 5:05:05 con M: 6.0, oltre al Quadrato Luna-Saturno al quale è intestato (con uno scarto orario di 8 minuti) troviamo giustappunto Giove fortemente opposto a Mercurio, ma niente di più che lo riguardi; è curioso che nello schema eliocentrico lo si trovi in Quinconce a Venere, che sta a 2° da Mercurio, ma questo non dice niente. La sua elongazione dalla Terra è di 10° e, visto che qua si ricerca la precisione massima, nei gradi come nei tempi di riscontro, non avrebbe alcun senso il considerarla una Congiunzione. Ciò aggiunge anzi un ultimo, importante confronto tra i metodi di indagine, che esporrò tra breve, non prima di aver attirato l´attenzione sul Nodo Lunare piazzato al Medio Cielo
e di Plutone Semiquadrato alla ESL. Questi sono i tratti principali, a cui si sommano il Semiquadrato di Luna a Marte ed il Sesquiquadrato Marte-Urano che chiude il triangolo.
Semplificherò il discorso sui 6 mesi al mio punto di vista tecnico e la ratio è semplice: se dovessimo inquadrare e classificare le componenti dei sismi avvalendoci di finestre temporali-preparatorie di mesi o settimane e di congiunzioni al lasco di 10° per un pianeta di fascia esterna - il che può comportare un influsso interminabile - potremmo riempire un data base di ipotesi a 360°, quasi tutte plausibili; lo riprenderò meglio.
Ciò che maggiormente caratterizza l´efficacia della mia indagine, avvalorando le precise, specifiche influenze, ed in un certo senso rovesciando molte delle concezioni che poggiano sui flussi mareali, ritardi e quant´altro risiede proprio nella simultaneità di formazione celeste-terremoto, che nella Galleria dovrebbe apparire lampante.
I risultati di questo catalogo astrosismico mostrano una tantum che gli influssi hanno effetto immediato e quando questo non corrisponde agli orari preavvisati è solo perché l´Aspetto al quale si riferiscono non è il solo e diretto fautore dell´evento; cioè a dire ne subentrano altri concomitanti, di sottofondo o soprattutto locali (orientamento terrestre, assi dell´epicentro) i quali concorrono alla focalizzazione dell´evento di cui sarà sempre ottimizzata la concentrazione dell´energia d´influsso, la sua combinazione, direzione e caduta, in accordo ad un equilibrio d´insieme che non sempre - anzi per ora quasi mai - è prevedibile, per il semplice motivo che qua,lcosa sfugge sempre.
In poche parole, l´orario sarà sempre esatto, ma con ogni componente al posto giusto; il commento nella pag. finale del caso Guatemala ne offre un esempio esplicito, ma lo precedono vari altri, pur sempre occasionali; su ogni tema infatti ci sarebbe da redigere intere pagine.
Ciò non significa che tutti gli orari preavvisati debbano essere accompagnati da terremoti. Non tutti sono validi, o valgono allo stesso modo; la lista non deriva da una analisi previsionale, non fa che esporre gli orari di successive formazioni angolari per consentirne la valutazione a chi legge; in alcuni casi prevede note enfatiche, per lo più motivate, ed i commenti che seguono gli eventi lo dimostrano. Ovviamente, non significa neppure che tutti i sismi debbano collimare con un orario in lista; l´ho spiegato un po' dappertutto. Del resto i singoli diagrammi e le panoramiche giornaliere si integrano nel render chiaro l´una parte quel che non si evince dall´altra.
Ciò nonostante mi sembra certo che quelli che rispondono in tempi congruenti vadano ben oltre a qualsiasi media casuale e raggiungano lo scopo come tante luci accese su un percorso, diversamente del tutto inesplorato.
I PIANETI PIÙ LENTI
È trascorso un altro giorno nel redigere questo articolo ed anche oggi appare un terremoto in codice rosso (CSEM); vado a controllare i preavvisi (postati al volo, proprio per non lasciare nulla al caso, ma senza potervi dedicare l´attenzione usuale)
decido così di agganciare a questo articolo le annotazioni specifiche dei ultimi eventi importanti, che potranno leggersi anche dalla galleria.
Infine, la veemenza di Urano e Plutone non fa che affermarsi come la più temibile, dopo quella saturniana più prossima alla dimensione umana; così è del resto nei fatti della vita, della storia, della politica etc. etc., in cui l´azione di Saturno è dura e rigorosa, a volte molto dura, ma quella di Urano può essere micidiale, ove Nettuno può [far] perdere e Plutone rivelarsi terribile su di uno sfondo ben più vasto ed incontrollabile; come la stessa bomba atomica, nata poco dopo la sua scoperta.
Non sono certo il ciclo gioviano, o quello di Mercurio a poterla contrassegnare nella storia.
A proposito di Urano e Plutone, hai sfogliato la pagina dedicata al terremoto n°1? è stato scelto per la copertina della homepage, la cui descrizione contiene l´introduzione tecnica agli impianti grafici.
Quel che cerco di esprimere non è che i pianeti lenti incidano maggiormente, ma che la loro partecipazione non è da meno dei più prossimi (e peserebbero di più quelli più prossimi alla Terra o al Sole?); è solo diversa la dinamica di influsso.
Al pari dei suoni, la velocità del loro moto orbitale li distingue da gravi ad acuti e il diverso effetto del loro permanere in allineamento (per citare una modalità familiare a tutti) non è difficile da concepire; i guai traggono inizio (quando di guai si tratta) dall´indotto preparatorio dei più lenti e si manifestano sempre con la miscela lenti-veloci in grado di puntualizzare, come dirò meglio più avanti, il momento e luogo finale, quel punto d´incontro che anche lo studio di Sassara è volto a definire con precise formule.
TUNGUSKA ed altri
Una demo speciale? eccola! la pubblico qua perché, tra gli eventi più sconvolgenti che abbiano colpito il pianeta negli ultimi due o tremila anni, non si sa nemmeno se si tratti di un sisma, di un incidente di viaggio di un´astronave o che altro; il Prof. Sassara si dice certo che si tratti di un terremoto in cui l´epicentro corrisponde all´incentro; ma è plausibile che si tratti di un´enfasi giustificata dalla potenza sprigionata, superiore ad ogni aspettativa, unitamente alla ridotta - e condizionata - informazione a quel tempo.
La pubblica con appunti di suo pugno, avvalendosi di strumenti informatici disponibili (peraltro il diagramma non è orientato in base all´ora, ma attesta onorevoli sforzi illustrativi, che hanno preceduto questi miei).
Da ricerche postume all´epoca dell´espisodio pare accertata l´origine dell´esplosione in un oggetto proveniente dall´alto, ma anche in questo caso Sassara non si sarebbe affatto sbagliato, anzi, la sua teoria avrebbe avuto più riscontro di quanto pensasse, datosi che qualunque corpo, celeste o strumentale, la cui rotta si trovasse sulla dirittura complanare di una contrapposizione come quella illustrata dal diagramma, tra Urano ed almeno altri sei astri, non sarebbe sfuggito alla sua azione, fulminea e fulminante a tutti i livelli.
Qualunque sia l´anamnesi, l´assetto astrale ed il [ suo, mi pare inconfutabile ] effetto non mutano; quello che sta sotto tutto da solo è Urano, quello sopra a destra anch´esso isolato e prossimo al mezzogiorno (Medio Cielo) è Saturno; si noti che mentre l´ESL non manca di interagire in Semiquadrato al Nodo Lunare, Giove è quello che partecipa di meno e più che altro in senso benevolo.
Pare che gli occupanti della nave abbiano sfidato l´impossibile pur di deviare dalla naturale traiettoria d´impatto, per evitare il crash sulla superfice del pianeta; tutti i testimoni sono stati concordi su questo particolare, ed erano molti.
Il Giove in Semiquintile al Sole e soprattutto Semisestile di Nettuno (strettamente congiunto a MercurioR/ che governa il pilotaggio, la cui retrogradazione identifica a sua volta una precisa ritrosia e mantiene rapporto con Giove), più forti del Sesquiquadrato al Medio Cielo che lo coinvolge leggermente, avrebbe sortito il tentativo di 'valvola di sfogo' più che di concausa,di un´eventualità ancora più grave. Vi è infatti chi sostiene che questo evento abbia comportato alterazioni dell´equilibrio planetario.
I dettagli astrali sono talmente serrati da richiedere uno speciale zoom dedicato, poiché merita osservarlo (doppio clic sulla figura). Per distinguerlo dagli altri Aspetti dello stesso tipo che formano corpo unico, la traccia del Semisestile a Nettuno è in color oro; quello da Mercurio, assai più debole, come mostrano da sempre i miei grafici distingue la sua attività per la maggiore tolleranza angolare, da quella di Giove, che di fatto è inesistente.
La potenza sviluppata da Urano, proprio contro Mercurio - con una tolleranza base di 12° - è a 9.8 (max. virtuale è=12, ma nelle mie tabelle Plutone raggiunge 11.4127 ed Urano 10.3316), la precisione dell´Aspetto il 95%.
Dal lato di Mercurio valgono invece 4.4 e 98% (che non rientrano nel riquadro rapido, ma il PDF è disponibile (436 Kb)).
Tunguska, Martedì, 30 Giugno 1908
Esaminando l´alleg. #06, nel quale Sassara si rivolge al Direttore della rivista “Coelum-Astronomia”, ci si imbatte nel riporto di un altro episodio “inspiegabile”; non della portata del precedente, ma di esito duplice: un treno deragliato in Mozambico alle 5:00 con 192 vittime (per dichiarato errore umano, non guasto tecnico) ed un aereo distrutto in volo alle 15:30 in quel di Taiwan, con 225 occupanti a bordo, equipaggio incluso. Incidenti di viaggio dunque; e troviamo in Gemelli il Sole con altri quattro argomenti: Mercurio, Saturno, Nodo Lunare e Marte; chi mastica astrologia non ne sarà certo sorpreso.
Il Prof. Sassara doveva avere un sesto senso nello scovare i temi più emblematici; perché se anche questo si integra con la sua teoria, quale degno complemento della mia rassegna presenzia questa volta la figura di Plutone, in un assetto non meno drastico dell´Urano di Tunguska. Riproduco solo uno dei temi, essendo discosti poche ore uno dall´altro; ma
dovrebbe essere più che sufficiente!
Oltre ai cinque Aspetti del tipo Quintile, tutti determinanti. ne partecipano diversi di Trigono; anche un grande Trigono, più o meno accentuato dall´Ascendente, (la cui esatta definizione dipende dalle coordinate che ho dovuto desumere) che lega Nettuno e Mercurio.
È un solo Aspetto di colore rosso [doppio] quello che spacca in due la figura come nel tema Tunguska, ed è appurato che un unico Aspetto negativo in qualsiasi tema può essere assai più nocivo di molti: è di Plutone che si oppone a Saturno-Nodo Lunare strettamente congiunti.
Il Sole è in VIII, mentre nel tema che precede di qualche ora vi si trova Plutone stesso, dunque fautore di morte nel suo domicilio per elezione e a 135° dall´Ascendente. Qua comunque occupa la III, non meno coerente ai dettami astrologici, giacché riguarda il settore viaggi; che se i Gemelli (III) indicizzano le distanze minori, il Sagittario evoca i grandi viaggi, anche in senso metaforico; ma questo è un altro lato della questione, che non interessa questo contesto.
Sono certo che il Prof. Sassara avesse una valevole spiegazione dell´evento, in ogni caso Plutone è il maestro incontrastato della situazione. Giove è coinvolto da un Trigono alla Luna ed è prossimo al Medio Cielo insieme a Venere; l´assembramento unilaterale delle parti è anche qua palese; ma il contrasto Plutoniano taglia fuori qualsiasi dubbio.

Quasi al termine di questi articoli, intervengo di nuovo in coda a questo paragrafo, con il consueto anacronismo da capogiro. Ad accontentare tutti infatti, si verifica un sisma nelle ultime ore (21 Ott. 2011), alle isole Kermadec, M:7.4: esibisce un Grande Trigono (disposizione di pianeti in triangolo equilatero all´interno dell´eclittica) tra Plutone, Giove e l´ESL. I lati negativi: Mercurio-Venere congiunti, in quadratura a Luna-Marte congiunti; il Nodo Lunare a 135° dal meridiano (vedi Galleria).
GLI INGREDIENTI MANCANTI
Il concetto è lineare: i pianeti lenti regolano i grandi cicli, così come quelli interni sono naturalmente preposti alle manifestazioni ed ai ritmi di vita ed accadimenti più immediati.
In un certo senso il brano “anche durante anni di preparazione” non fa che ripercorrere detto principio, anche se non lo enuncia come riferito ai pianeti lenti, o non lo ha focalizzato esplicitamente ma soltanto intuito.
In realtà ogni genere di evento è potenzialmente preparato da anni, quasi come ogni frutto necessita della crescita della pianta che lo genera; tuttavia ogni frutto ha la sua stagione, il suo momento che si ripete, per cause non soltanto endogene ed a largo raggio, ma anche e soprattutto contingenti e concentriche alle cause a monte.
Pertanto avrà séguito ad ogni stagione, al momento adatto a segnare il suo passo.
Un principio implicito anche negli enunciati di Sassara; ma ancor più del tempo impiegato da Plutone per portarsi in una fase-posizione che si rivelerà critica, importa stabilire quei rapporti con le altre sfere, che la renderanno dapprima critica e poi determinante, ma solo in un certo punto - e quale sarà - nella geometria astronomica.
Anche questo egli calcola, ma Luna e Sole non sono sufficenti - anche se possono spiegare alcuni casi, come ha dimostrato il Bendandi - e neppure Giove, questo è il punto; fosse pure il primo attore, ciascuno degli altri recita una sua parte e a volte quasi di monologo. Senza contare le parti lunari, ESL e Nodo, di primaria importanza, a cui nessuno prima d´ora ha mai rivolto lo sguardo (talvolta mi domando se Bendandi non avesse scoperto il Nodo Lunare…) . Tre grandi esempi, con un solo clic
Di sei in sei mesi, i tanti sismi che si susseguono ogni giorno sarebbero tutti imputabili alla stessa causa e spiegabili allo stesso modo, cioè non interpretabili singolarmente.
Un tale punto di vista ad es. potrebbe ratificare l´influenza di un malcelato pianeta X, che esagita le tensioni di tutta la litosfera giustificando il crescendo di eventi sismici e sensibilizzando la Terra ad ogni minimo transito planetario e lunare. Se così fosse, e non è affatto escluso, tale azione di ritmo plurimillenario non potrebbe che avvicinarci ad un confronto serrato con gli altri parametri più contingenti per meglio appurare, diciamo, le leggi di casa nostra; ma di per sé solo non basterebbe a prevenire niente.
Il Prof. Sassara fornisce le formule anche in questa direzione e credo che il suo lavoro preparatorio abbia molto da insegnare, ove fosse applicabile senza trascurare gli altri coefficenti del quadro generale.
Risente però di limitazioni che da tempo, e con l´occasione, sto tentando di additare.
Tutte le lancette del grande orologio [del sistema S.] concorrono a segnare l´ora: non vi sarebbe precisione senza quelle dei minuti e dei secondi, né vi sarebbe tempo senza segnare le ore. Ogni componente ha un suo compito, che potremmo definire organico.
Così, è anche naturale che sia la Luna a dare l´ultimo tocco, poiché ordina e mantiene il pulsare più frequente e ripetitivo; ma in pratica non basta ancora: l´istante, anzi il crocevia di spazio e tempo lo stabilisce l´orizzonte locale, con la sua rivoluzione completa ogni 24 ore, per cui l´istantanea di ogni evento è da ascriversi alle relazioni planetarie configuratesi, purché in accordo a speciali rapporti angolari con l´Ascendente [orizzonte celeste] e/o il Medio Cielo [meridiano], punti di riferimento assenti dallo scenario che egli propone.
Last but not least, come ciliegina sulla torta, interviene l´ESL [equidistanza Luna-Sole dall´Ascendente] che, come tale, mantiene il collegamento della relazione ciclica dei luminari - e se vogliamo i flussi mareali - con il punto che sorge all´orizzonte.
Frutto di puro calcolo, è come un trait d´union dal duplice senso di rotazione: orario, quando il Sole occupa l´emisfero notturno; antiorario di giorno.
È come un jolly nel far scattare la combinazione che apre la cassaforte: il suo moto virtuale è ancora più rapido di quello dell´Ascendente - quindi è di maggior precisione - e la troviamo quasi sempre coinvolta in modo inequivocabile.
I sapienti perdoneranno il mio linguaggio, che ho scelto di proposito essere semplice ed intuitivo; mi trovo al di fuori dal contesto accademico ed intendo rimanerci, facendomi capire meglio è più rapidamente possibile da chiunque legga, a prescindere dal genere e livello della sua preparazione.
Diversamente non credo che avrei mai intrapreso un´opera di per sé così poco “credibile”.
Da osservazioni e da studi di più lustri ritengo di avere individuato come le masse celesti
prossime alla Terra agiscano, in ossequio alla legge di Newton, perché su questa vengano
indotte energie di natura elastica, per periodi più o meno lunghi.
Non è chiaro dalla forma adottata per i verbi, se la legge di Newton condizioni la scelta delle masse celesti prossime alla Terra o queste ultime ricorrano a detta legge onde giustificare energie indotte di natura elastica:
in entrambi i casi quanto ho premesso sui pianeti lenti dovrebbe escludere ogni potenziale conflitto implicito, nel senso già citato nell´articolo che descrive il terremoto di copertina, derivante dall´enunciato di un´Interazione Gravitocentrifuga, che dovrebbe scavalcare i limiti imposti dalle masse planetarie, principio che ad oggi considero del tutto prioritario sebbene l´autore stesso non abbia a sua volta potuto confermare né dissentire a fronte delle mie ipotesi più inoltrate, stante la necessità di prove di laboratorio - dalle quali è partito - ma che non possono oltrepassare il confine dell´orbita lunare.
Sulla accelerazione centripeta della Terra quale causa scatenante, unitamente all'accelerazione lunare…, è quel che lascia intendere una concezione del Sassara potenzialmente non dissimile da quella I.G. or ora citata in link.
In fondo, ad un rapido sguardo, quello che è riferibile a differenze gravitative sulla stessa orbita è indifferentemente imputabile sia alla distanza variabile tra due masse, che alla differenza di velocità del loro moto: cambierebbe solo la modalità di interazione ed in minor misura l´effetto finale.
Quanto alla dinamica liberatoria dei fenomeni tellurici non cambia niente: una volta condensate sull´obiettivo, le forze si scatenano secondo modalità di natura geofisica, delle quali finalmente abbiamo maggior cognizione. Né sono oggetto dell´attuale stadio di mia ricerca.
In sintesi, allo stato attuale vengono meno i fondamenti per l´appunto scientifici alla comprensione di determinati fenomeni, la cui dinamica è preclusa dall´ottica contemporanea; infatti non si fanno certo passi avanti, nonostante le strumentazioni e le relazioni internazionali, per non citare che chi si azzarda viene ignorato e alla resa dei conti si resta nella più greve impotenza a difendersi ed a difendere.
Non rimangono che i sismi ed i relativi grafici, che mi paiono attestati più che sufficenti a rappresentare una solida sfida non solo per il mondo dei sismologi ma di tutti gli astrofisici.
Da essi, di fatto, traspaiono dati che esigono spiegazioni precise. Che lo si voglia o no.
la prova finale
l´allegato10, una riprova che non soddisfa.

Non gli hanno dato torto né ragione più di tanto; ma in fondo l´azione della massa solare, sempre che agisca in quanto tale ed abbia un peso reale la sua ±vicinanza al campo energetico terrestre (si noti, energetico non è necessariamente geofisico), è subordinata alla complessità di un reticolo di sistema a cui partecipa ogni singolo vettore.
Consonanze o discordanze nella reciprocità delle fasi orbitali sono certamente connesse alle maggiori o minori accelerazioni gravitative, ma io credo che tale connessione avvenga su un piano diverso da quello ipotizzato delle masse più o meno fluide e relativi argomenti mareali, che pure ne subiscono e ne rappresentano l´effetto.
Trovo semplicistico, pur condividendo la sua importanza introduttiva, già di per sé rivoluzionaria, ricorrere e ricondurre al solo perigeo solare dei fenomeni, che si presentano per certo come strettamente concomitanti a - se non risultanti da - combinazioni assai più lontane e complesse.
In altre parole non sarebbe l´accentuata attrazione del Sole la responsabile di un incremento nel numero di terremoti, che peraltro va crescendo da un anno all´altro in modo vertiginoso - il che attesta il sopraggiungere di campi d´influenza esterni (forse il pianeta-X?) -, bensì il suo riflettere e trasmettere, o modulare alla volta di ogni pianeta le condizioni più e meno elastiche dell´equilibrio complessivo, come è sua funzione precipua. È di questo campo di forza che il pianeta risente e gli orari associati agli eventi ne costituiscono una prova schiacciante. Per come stanno andando le cose, sono lì a dimostrare che sicuramente qualcosa sfugge alla conoscenza ufficiale,
Quali che siano le modalità di trasmissione dell´energia, gravitativa o altro, direi che la lettura indifferenziata di dati sui sismi, nei mesi a cavallo delle congiunzioni di un unico pianeta al Sole non servono a dimostrare/negare quasi a niente se non vengono a loro volta ripartite ed interpretate in accordo ai cicli di pianeti anzitutto esterni, la cui presenza può condizionare in ogni senso e direzione il primo oggetto, per poi rileggerle riferendole ai ritmi di quelli più rapidii, che ne alternano il peso.
Fermo restando che trovo di scarsa utilità valutare l´incidenza planetaria su un arco di tre o sei mesi; a meno che questo serva a scalfire la superficie di incredulità o scetticismo, poiché, se si è disposti ad accontentarsi di una tale approssimazione di tempi e nessun luogo, non vedo allora perché ignorare delle previsioni ad ore e minuti, che personalmente sto sfornando da mesi, con l´innegabile successo di riscontri superiori alla media.
Se potessi tradurle in scommesse o puntate al Casino avrei certamente guadagnato una discreta cifra.
Il filo di Arianna
A proposito di puntate al Casino, l´accenno alla moneta lanciata per testa e croce mi fornisce uno spunto per evidenziare, una volta di più, la differenza tra detta metodologia di ricerca ed i princìpi che mi hanno sempre ispirato. Non mi ha mai atratto rilevare statisticamente il maggior numero di volte in cui esce testa, quanto la ricerca di quel filo conduttore che collega in modo intelligente, per non dire armonico, la trama della casualità, o meglio quella che molti umani concepiscono come tale.
Ho dedicato molto studio al cilindro della Roulette - assai più che ai terremoti, arrivati molto tempo dopo - e alla fine, ma solo con una matura messa a fuoco, ho conseguito almeno una risposta, gratificante. E non è stata la sola conosciuta, avendo sperimentato insegnamenti di terzi ugualmente strabilianti, che in passato mi hanno permesso di prevedere dei numeri persino a distanza di tempo e luogo (non si tratta di un miracolo, si chiama “permanenza personale” e l´ho verificata più volte, tra Bologna e Venezia…); ma non erano miei e non mi venne trasmessa la teoria di base.
HARMONY invece è farina del mio sacco, ed ha azzerato ogni affermazione contraria, avendo previsto l'estrazione di numeri al cilindro della Roulette su 1.369.000 boules reali (e cioè mille volte 372: Casino di Hamburg, annate 1998-2005) con uno scarto positivo al 57.5% a massa pari (per i profani, equivale ai lanci della moneta di cui parla Sassara, ne più né meno, senza modificare le puntate in caso di perdita, dunque riconducibile a statistica pura).
Scientificamente impossibile, in quanto scavalca a piè pari la legge dei grandi numeri e lo stesso calcolo combinatorio. Anche A. Einstein ci aveva provato, ma per concludere che il solo modo per battere la Roulette era rubare soldi dal tavolo verde.
Chi ne fosse incuriosito troverà tutti i dettagli presso il sito; anche il software che lo dimostra e consente di giocare; gratis. Quel che non dice è che per applicarlo convenientemente bisognerebbe disporre di una suite presso il Casino, ma questa è un´altra storia e non concerne il mondo della conoscenza.
A monte di tutto questo, è più giusto partire dalla teoria per poi scoprire gli eventi, o analizzare gli eventi fino in fondo, per poi formulare la teoria?
“eppur si muove”
…il mio sito internet sulla teoria dei terremoti ed altri fenomeni energetici non interessa a nessuno. Ma io ci credo e non mi importa se altri non siano interessati. Fra duemila anni può darsi che saranno interessati.
…
Ti sarei grato se tu mi dedicassi un po’ del tuo tempo al computer per rispondere a queste mie domande che potrebbero essere positivamente o negativamente interessanti.
Ti saluto caramente e mi scuso
dalla “Corrispondenza Prof. Rodolfo Console / Richelmo Sassara”
Che sia apprezzabile o meno la teoria del prof. Sassara, la determinazione a mantenere in essere le sue dichiarazioni nasce e porta seco non l´affermazione del sé, ma la coscienza di aver toccato tasti importanti, verità e formulazioni il cui contenuto deve essere trasmesso, perché prima o poi - il tempo conta ben poco, una volta trascorso - serviranno; e questo gli fa onore, una volta di più. Le ho come tirate fuori dall´armadio, rivoltate e un po' sbattute; vi ho aggiunto qualcuna delle mie, ma spero a mia volta di averle ravvivate perché sono indicative di una rotta che, anche senza conoscerne l´esatto percorso e punto di approdo, dovrà essere battuta.
I soli casi di effettive previsioni di terremoti di cui si abbia menzione - e nel dire previsioni intendo vere previsioni, più o meno precise che siano, ma sempre a distanza di tempo; non diagnostiche last minute, tipo radon, rospi etc. -, fanno perno, in un modo o nell´altro, sulle relazioni ed interazioni del contesto planetario.
Che si tratti di impulsi gravitazionali o di altra natura che li assorbe, esse offrono una pur recondita possibilità di prevenire in vari modi - come ad es. in casi ripetitivi, cfr. Guatemala - e mettersi al riparo da danni, che possono sempre essere peggiori.
Unica alternativa, quella di continuare a tenere gli occhi puntati sui sismografi e cioè… aprirli quando è tardi; e intanto i terremoti incalzano.
Dal canto mio, mi chiedo quanto sia produttivo un criterio di raccolta prettamente statistico, in assenza di una concezione che contempli la profondità recondita dell´argomento (o che perlomeno sia disposta a farlo); penso di avere raccolto e commentato abbastanza dati da poter illustrare e all´occorrenza sostenere in qualunque sede modalità inattese nel prodursi di certe manifestazioni; ma so bene che non si si è ancora in grado di spiegarli e di conseguenza si è portati a ignorarli. In parte perché contraddicono alcune concezioni correnti, basilari del pensiero scientifico ma quel che è peggio, perché ci troviamo ad un rifiuto categorico di un certo genere di conoscenza.
La prima riserva comunque non si riferisce ad errori cognitivi ma solo a limiti condizionanti: si trattano grandi leggi, che non dipendono dalla materia ma anzi ne determinano l´esistenza; la materia, quale ultimo derivato di una Realtà assai più ricca e complessa, non fa che rifletterne l´essenza, ma solo in modo unilaterale: il suo.
Forse l´errore logistico sta nel cadere nella sua trappola, donde credere e ragionare come se le contenesse o addirittura determinasse le leggi stesse, dando luogo ad un processo cognitivo a senso unico, polarizzato in direzione della massa anziché dell´energia che la anima. Questo però è problema la cui soluzione deborda ampiamente dallo spazio - e dai tempi - che mi sono concesso e non posso che augurarmi di aver aperto la discussione.
Sono due barriere vieppiù difficili da scavalcare; ma confido anch´io nel fatto che, come sempre nella storia del costume, ciò che ieri sembrava impossibile o inconcepibile, d´un tratto divenga scontato e naturale…
“eppur si muove”
Sono convinto di sostenere una tesi che apparirà inverosimile.
Anche Galilei contro l’evidenza dell’osservazione giornaliera, sosteneva l’inverosimile affermando che il sole era fermo mentre invece la terra si muoveva.
Mi scuso per l’immodesto paragone.
Comunque ho il dovere di riferire su quanto credo. Altre volte, … esaminati … alcuni miei lavori, sono stati riconosciuti validi. …
Spero che non mi vorranno bastonare negli ultimi anni della vita perché ho avuto l’ardire e la presunzione di vedere oltre l’orizzonte.
Richelmo Sassara (allegato06)

Domenica, 23 Ott. 2011 (e segg.)
Avrei voluto postare questa pagina ieri, ma non mi è stato possibile a causa di malfunzionamenti del browser Firefox, che mi hanno costretto all´ultimo a riadattare molte parti del codice HTML.
Redigere una pagina come questa non consente di concentrarsi su più di un agente di navigazione e allo stesso tempo dedicarsi alla qualità dei contenuti.
Ho tralasciato di aggiornare gli eventi già registrati ed ho potuto a mala pena caricare i preavvisi per la giornata del 23; erano le ore 22:17 e come il solito dovevo ancora cenare.
La tecnica posta in essere da alcuni giorni, proprio per snellire pagine e tempi, prevede la registrazione dei preavvisi orari in testi scorrevoli non più nella stessa pag. di Galleria, ma sotto forma di files.htm separati ed indipendenti, caricati dalla pag. principale di volta in volta; in tal modo li ho resi visibili anche presso altre sezioni, come quale delle panoramiche (a loro volta tralasciate, dopo tanti sforzi, ma solo per il momento).
Per tale motivo, data la presenza di un´istruzione che automatizza il caricamento preliminare della pag. Galleria - qualora il file venisse indicizzato da solo dai motori di ricerca - mi sono accorto in ritardo che ciò comportava la lettura sempre e soltanto dell´ultimo preavviso; di conseguenza, le copie registrate in precedenza e mantenute con data certa non potevano più essere caricate e verificate, e neppure corrette poiché ne avrei alterato la data, vanificando ogni controllo. Il solo modo per renderle accessibili a questo punto era quello di rinominarle in Preavvisi_GGMM.txt, operazione che il server accetta senza alterare la data originaria ed è ciò che ho fatto (sempre senza potermi soffermare più di tanto). Con maggiore attenzione, ho potuto risolvere la cosa in un modo migliore per quanto riguarda articoli e note, ma rimane valido per i preavvisi, in cui si leggono anche i dati di declinazione.
Ora, la giornata del 23 si presentava davvero critica, tanto da non sapere a cosa imputare i maggiori rischi, stante un Sesquiquadrato eliocentrico Marte-Nettuno in arrivo, che si sovrappone a quello indicizzato Mercurio-Giove e più tardi a quello non meno minaccioso già dichiarato di Marte-Plutone. Aspetti ad ampio raggio dunque, per i quali ho deciso tout-court di assegnare due segni [++] al primo dei due, ma anche di contrassegnare equamente tutta la giornata come pericolosa.
È evidente che nello spazio dello scorrevole non posso dilungarmi in maggiori commenti; ma i fatti hanno parlato al posto mio e quel che conta è il loro rappporto con i dati oggettivi, anche quando non mi fosse possibile produrli in anticipo.
La giornata è subito iniziata con un M: 4.5 (il commento presenta punti di interesse, vedi Galleria), per svilupparsi con una tremenda serie di terremoti che stanno devastando la Turchia orientale.
Un incidente mortale durante il Gran Premio della Malesia a Sepang, ha visto la scomparsa di un noto campione motociclistico italiano
Per non parlare dei disastri in Liguria etc., non inferiori ai danni di un terremoto; e non cerco altre notizie per la solita questione di tempo, ma temo che non mancheranno.
Ecco il resoconto delle ultime giornate, accessibile anche dalla cronologia.
A questo punto, merita integrare l´ultima parte di indicazioni referenziali dell´apparato previsioni, accodando gli attestati intervenuti più di recente: si vedano le note al giorno 26/10 (3 preavvisi su 6 efficaci al minuto); Sabato 29 (2 su 3, gli altri a 2 e 5 minuti di distanza); Domenica quasi 2 su 2 (uno con +10 sec.); Lunedì 31 tre riferimenti orari
su sei totali hanno avuto riscontro entro 01 ,
15 e 33 secondi e gli altri tre da 4 a 5 minuti.
Martedì 1/Novembre 2 su 2! dovrebbe bastare.
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| Una ricerca colta e consapevole che riguardi fenomeni geofisici, non può non tenere conto delle relazioni e delle dominanti planetarie, sia dal punto di vista astrologico geocentrico che astronomico eliocentrico.
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